Un dolce antico che ha fatto conoscere l’arte della pasticcera italiana.

Le prime testimonianze della presenza di un dolce di questo genere risalgono al XIII secolo, quando nelle campagne del Milanese veniva prodotta una torta di colore giallo impastata con uvetta. La leggenda vuole che il nome derivi da un tale Toni, giovane cuoco delle cucine di Ludovico il Moro (1452-1508), che dovette improvvisare un dolce per un importante banchetto, essendo bruciato quello originalmente previsto.

Con ingredienti raccogliticci Toni ottenne un grande successo, tanto che il suo prodotto avrebbe preso la denominazione di Pan del Toni, poi contratto in “panettone”. Ma non mancano altre ipotesi più o meno fantasiose sull’origine del nome.

Storie di vita 

Molti gli aneddoti e le storie di vita legate all’attività di Giuseppe Baj.

A Milano c’era una particolare professione, si potrebbe dire “di sottobosco”, quella del “freguiatt” (da freguia, “briciola” in dialetto milanese), ovvero di colui che procurava i residui delle lavorazioni dei fornai e pasticceri e li rivendeva. Si narra che Baj fosse solito dare le sue briciole ai poveri, lasciando senza lavoro i freguiatt.

La Confetteria Baj era frequentata da artisti, musicisti e letterati, che la citarono o descrissero in molte delle loro opere.

Aveva per esempio come cliente fisso il fondatore del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti, che a Natale spediva ad amici e collaboratori un Panettone Baj con copie della sua rivista.

Una lunga ed
affascinante Storia

Giuseppe Baj nato nel 1839, lavorò fin da giovanissimo nella pasticceria di famiglia, dove si produceva panettone da tempo immemorabile (documenti risalenti alla fine dell’Ottocento attestano l’inizio dell’attività al 1768). Partecipò ventenne, come volontario garibaldino, nei Cacciatori delle Alpi, alle gloriose campagne per l’Unità d’Italia del 1859 e 1860.

Nel 1872 la Confetteria Baj si spostò in Piazza del Duomo, avviando contestualmente un’intensa attività di produzione e commercio di panettoni, cioccolato e altri prodotti dolciari, in uno “stabilimento a forza idraulica ed a vapore”.

Dal 1768 al 2025

257 Anni di storia

Dal 2023 ad oggi

Acquisizione da parte della Famiglia Albertengo e Crescita del Brand

Nel 2023, il brand BAJ entra a far parte della famiglia Albertengo, un’azienda storica e rinomata nel settore della pasticceria e dei grandi lievitati.

Questa acquisizione segna un nuovo capitolo per BAJ, che beneficia di una strategia imprenditoriale mirata alla crescita e al rilancio del marchio.

Grazie a una gestione focalizzata sul potenziamento del marketing e della distribuzione in Italia, BAJ riesce a consolidare la sua posizione nel mercato dolciario nazionale, puntando su innovazione e tradizione

“Panettun BAJ, on gran ben de la tradizion”

Museo Panettone Baj

BAJ non è solo un marchio, ma un patrimonio di storia che attraversa i secoli. Negli ultimi due decenni, oltre ai materiali custoditi dalla famiglia Baj, sono stati recuperati numerosi cimeli storici della Confetteria Baj e della produzione iniziata da Giuseppe Baj insieme ai suoi figli, fratelli e cugini.

Un archivio prezioso che raccoglie cappelliere, confezioni in legno, cartone e latta, materiali pubblicitari, cartoline e oggetti d’epoca: testimonianze vive di una tradizione che ha reso il Panettone BAJ un simbolo milanese fin dal Settecento.

Il “Panettone culturale”

Il primo “panettone culturale” preparato con farina, burro, uova, latte, canditi, uvette… e una storia genuina proveniente dal cuore di Milano.

Uno dei migliori panettoni esistenti accompagnato da una pregiata pubblicazione storica.

Premi e riconoscimenti

“Migliore produttore di panettoni” Esposizione Internazionale di Milano

Premio delle Arti e della Cultura
Miglior panettone italiano

“Il panettone più celebre di Milano.” Gambero Rosso, 2017

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